La Distanza

Sinossi di Martina Germani Riccardi


L’acqua c’è, ma l’aria manca. E mancano, soprattutto, le parole. È questo il senso della “Distanza” che Matteo Canestraro ci racconta.

Siamo dentro un paesaggio senza geografia e senza storia. L’unico elemento che salta agli occhi è l’acqua: enorme, primitiva. Sacra. Ci bagna i piedi. Siamo gli invitati di un battesimo primordiale, vediamo sfilare i battezzati: sono uomini, donne. Incedono, non c'è verso di capire verso dove. Chiedono di essere rimessi al mondo, questo si. Più puliti, stavolta: più sicuri. Sono vestiti allo stesso modo, potenziali credenti di un’unica religione. Ma guardano il cielo invece di guardarsi: e dal cielo soltanto si aspettano una risposta. Allora nessuno parla. Non c’è suono che non sia vento, vento e onde. Le voci della distanza.

Matteo Canestraro riesce a farci toccare sentimenti. Insieme a lui navighiamo un mare di incomunicabilità, silenzio e senso di frustrazione. Navighiamo l'attesa di un segno che è lo stesso per tutti: un verso lontano, uno sbuffo di balena.

 

There is water, but there is no air. Above all, there are no words. This is the sense of “Distance” told by Matteo Canestraro.

We are in a landscape without geography and without history. The only element that stands out is water: enormous, primitive. Sacred. It washes our feet. We are the guests of a primordial baptism, we watch the neophyte parade: they are men, women. They stride, there is no way to understand the way to. They ask to be brought back to life again, yes. Cleaner, this time: safer. They dress all the same, potential believers of one religion. But they look at the sky instead of looking at each other: they expect an answer form the sky only. Nobody talk, then. There is no sound but wind, wind and waves. The voices of distance.

Matteo Canestraro makes us touch feelings. Along with him we sail a sea of incommunicability. Silence and frustration. We sail the await of a sign that is the same for everyone: a distant call, a sneeze from a whale.


Il Progetto di Terre Rare

In occasione della Perdonanza, l'Associazione Culturale e Turistica Terre Rare ha avviato una collaborazione creativa con il fotografo professionista che da diversi anni è impegnato nell’ambiente artistico e fotografico internazionale. Tale connubio trae forma ed ispirazione dal fenomeno comunicativo da cui porre le basi per affrontare il complesso principio dell’integrazione, da sempre attuale ma troppo spesso relegato al solo concetto di integralismo religioso. I recenti avvenimenti mostrano esplicitamente una carenza comunicativa che dai primordi della civiltà sembra essere giunta sino ad oggi. Ed è così che la contemporaneità assume l’aspetto di un nemico, travalicata da eventi apparentemente sincronistici ma che nella realtà dei fatti sono soltanto il frutto di una visione ristretta, quasi campanilistica. In risposta a questo, Matteo Canestraro ha espresso l’interminabile processo di integrazione mediante un’analisi per immagini: Distanza è un progetto artistico in cui creatività e razionalità si incontrano in una metaforica frontiera dove gli uomini non appaiono più così diversi ma semplicemente lontani, figure simili legate da elementi presenti in tutti i credi. Le immagini esprimono la sacralità del rapporto intimo con la religione, ma allo stesso tempo cercano di mostrare la distanza comunicativa che la società e gli eventi hanno tracciato inesorabilmente nel tempo. L’acqua e il fuoco sono due componenti presenti nelle opere in mostra, elementi naturali ma anche simboli che condensano significati comuni a tutte le religioni.

 

Il Progetto di Terre Rare

In occasione della Perdonanza, l'Associazione Culturale e Turistica Terre Rare ha avviato una collaborazione creativa con il fotografo professionista che da diversi anni è impegnato nell’ambiente artistico e fotografico internazionale. Tale connubio trae forma ed ispirazione dal fenomeno comunicativo da cui porre le basi per affrontare il complesso principio dell’integrazione, da sempre attuale ma troppo spesso relegato al solo concetto di integralismo religioso. I recenti avvenimenti mostrano esplicitamente una carenza comunicativa che dai primordi della civiltà sembra essere giunta sino ad oggi. Ed è così che la contemporaneità assume l’aspetto di un nemico, travalicata da eventi apparentemente sincronistici ma che nella realtà dei fatti sono soltanto il frutto di una visione ristretta, quasi campanilistica. In risposta a questo, Matteo Canestraro ha espresso l’interminabile processo di integrazione mediante un’analisi per immagini: Distanza è un progetto artistico in cui creatività e razionalità si incontrano in una metaforica frontiera dove gli uomini non appaiono più così diversi ma semplicemente lontani, figure simili legate da elementi presenti in tutti i credi. Le immagini esprimono la sacralità del rapporto intimo con la religione, ma allo stesso tempo cercano di mostrare la distanza comunicativa che la società e gli eventi hanno tracciato inesorabilmente nel tempo. L’acqua e il fuoco sono due componenti presenti nelle opere in mostra, elementi naturali ma anche simboli che condensano significati comuni a tutte le religioni.